IN RICORDO DI TONINO MICCICHÈ

APPELLO PER UN’INIZIATIVA IN RICORDO DI TONINO MICCICHÈ

40 anni fa, nel quartiere della Falchera, il compagno Tonino Miccichè, veniva assassinato da Paolo Fiocco, una guardia giurata, attivista del sindacato fascista CISNAL. Tonino, è stato un simbolo delle lotte operaie e proletarie torinesi degli anni ’60 e ’70. La sua breve vita ha personificato la storia di migliaia di giovani che dal Sud migrarono verso il Nord per “guadagnarsi la vita”, approdando nella città-fabbrica della Fiat. Nelle officine di Mirafiori, Tonino partecipa, con la passione propria dei proletari meridionali, alla ripresa delle lotte operaie e alla riscoperta del valore dell’azione collettiva che rivendica l’egualitarismo salariale, si contrappone all’autoritarismo dei rapporti in fabbrica e alle consuete pratiche coercitive della direzione della Fiat. Tonino, diventa in modo naturale un’espressione cosciente di queste lotte, assumendone il ruolo di “avanguardia” e affermando, nei conflitti e nelle pratiche di vita, i contenuti di una futura società liberata dallo sfruttamento. Aderisce a Lotta Continua e presto viene riconosciuto come un’espressione fra le più significative di questa organizzazione a Torino. Accusato per un’azione di antifascismo militante, nel 1973, contro la sede del MSI torinese, viene arrestato mentre sta entrando in fabbrica. Dopo tre mesi di carcere a Pescara, viene rimesso in libertà per “mancanza di indizi”. Nel frattempo la Fiat ha provveduto solertemente a licenziarlo. Fuori dalla fabbrica Tonino si spende per favorire lo sviluppo del movimento per la casa del 1974-75 che in quegli anni a Torino diventa uno dei più estesi in Italia. In quanto responsabile di Lotta Continua per il problema della casa trascorre gli ultimi mesi della sua vita con gli occupanti della Falchera, promuovendone il Comitato di lotta. Per tutti gli abitanti di questo quartiere “autorganizzato” diventa “il sindaco della Falchera”. Ricordare Tonino per noi non deve essere un’operazione semplicemente memorialistica. Rievocare la sua figura ha senso se questa iniziativa si collega con i bisogni e con le odierne pratiche di lotta, in primo luogo a quelle per il diritto alla casa, contro gli sfratti, la rendita e la speculazione edilizia. Nelle attuali condizioni di debolezza, il recupero della memoria delle lotte passate, può diventare una chiave d’interpretazione del presente, uno strumento in più per opporsi e resistere alla sottomissione e allo sfruttamento odierni. Invitiamo tutti i compagni e le compagne di allora e coloro che oggi si riconoscono in quelle straordinarie esperienze collettive, che riconoscono la necessità di ristabilire un legame fra i bisogni di allora e quelli contemporanei, fra le lotte di quegli anni e le odierne resistenze, ad aderire e a partecipare…

Compagne e Compagni per Tonino Miccichè

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